PROBLEMA DELL’OROLOGIO
Nel precedente articolo del 12 giugno 2021 abbiamo descritto il problema “dell’orologio digitale”[1]. È uno dei rompicapi risolvibili facendo ricorso al pensiero laterale. L’idea proviene da un piccolo manuale scritto da Edward J. Harshman intitolato, appunto, “Pensiero laterale una prova d’intelligenza“.
«Un orologio che va male non segna mai l’ora esatta, un orologio fermo la segna due volte al giorno.» Leonardo Sciascia
DEFINIZIONE DEL PROBLEMA
Leo acquistò un orologio digitale e lo indossò. Più tardi, mentre si trovava al lavoro, constatò che l’orologio dell’ufficio e il suo indicavano lo stesso orario. In tarda mattinata notò, invece, che il suo orologio indicava un’ora priva di senso. Per questo motivo decise che l’indomani lo avrebbe riportarlo al venditore. Il giorno successivo, a colazione, notò che il suo orologio era tornato ad indicare l’ora esatta. Durante la pausa di metà mattinata si recò ugualmente al negozio ma, il commesso, si limitò a constatare che l’orologio non presentava alcun problema. Leo verificò che quest’ultimo aveva ragione e fu contento dell’acquisto fatto nei giorni precedenti. Il punto è che il commesso non lo aveva né riparato tantomeno sostituito. Provate a spiegare perché.
«Dietro ogni problema c’è un’opportunità.» Galileo Galilei
SUGGERIMENTI
Trattandosi del primo problema di questo tipo illustrato nel blog, avevo integrato la definizione del problema con alcuni suggerimenti in forma di dialogo tra l’autore (DEL PROBLEMA) e il lettore (OVVERO TU, LETTORE).
- Lettore: «L’orologio funzionava bene anche quando Leo pensava fosse guasto?»
- Leo: «Sì».
- Lettore: «L’orologio, subito dopo l’acquisto, risultava regolato all’ora esatta?»
- Leo: «Sì»
- Lettore: «Quando Leo si accorse che l’orologio indicava un’ora insensata, questo era dovuto al fatto che l’orologio stesso stava anticipando o ritardando l’ora?»
- Leo: «No»
SOLUZIONE AL PROBLEMA
Leo guardò l’orologio nel corso della mattinata tre volte. Nello specifico, lo fece quando indicava le 10:01, le 11:11 e le 12:21. In questi tre momenti anche l’orologio dell’ufficio registrava gli stessi orari. Nel resto della mattinata invece, il suo orologio da polso, aveva indicato orari privi di senso compiuto. Cosa era successo quindi?
Leo aveva indossato l’orologio al contrario senza accorgersene. Era perciò convinto che l’orologio non funzionava bene.
Tecniche di pensiero laterale: SOSPENSIONE DEL GIUDIZIO[2]
GENERALITÀ:
In precedenti articoli abbiamo discusso di come generare intenzionalmente soluzioni alternative e di come mettere in discussione i presupposti. Queste tecniche di pensiero laterale si applicano in maniera retrospettiva. In altre parole, si esamina attentamente un elemento, una situazione, un problema, limitandosi a guardare indietro a qualcosa di esistente.
Nell’articolo odierno, invece, parleremo di una tecnica di pensiero laterale conosciuta come “sospensione del giudizio”. Essa si basa sul guardare avanti, sull’anticipare un possibile effetto nella consapevolezza che, seppur commettendo degli errori lungo il percorso, alla fine si potrà essere nel vero.
La necessità di sospendere il giudizio nasce dal fatto che l’educazione ricevuta ci spinge, invece, ad essere nel giusto in ogni passaggio che ci conduce alla conclusione. Per padroneggiare questa tecnica dobbiamo dimenticarci di fare affermazioni del tipo: «non è così», «questo non conduce a quello», «questo passaggio non è logico, tantomeno corretto», «quest’idea non può funzionare».
Il voler essere sempre nel vero non produce innovazione e non genera nuove idee.
Alla base di questa tecnica vi è l’assunto che, sospendendo il giudizio nelle fasi iniziali della generazione di idee, questo ci consentirà di avere soluzioni giuste solo al termine del percorso stesso.
«Dicevano i filosofi greci che per essere saggi bisognerebbe praticare l’aporia, l’epoche e l’apàtheia, ovvero il dubbio, la sospensione del giudizio e il distacco dalla passione.» Luciano De Crescenzo
EFFETTI:
Differendo il giudizio otterremo i seguenti effetti:
- le idee sopravvivono più a lungo e consentono di alimentarne altre
- accettando le idee altrui potremo beneficiare del loro effetto stimolante anziché respingerle
- modificando il quadro attuale di riferimento, tante idee saranno accettate, valutate e discusse
- idee che chiunque avrebbe rigettato sin dall’inizio, potranno tornare utili a coloro che le accoglieranno
«Avere una mente aperta significa avere la capacità di sospendere le vecchie abitudini di giudizio e di vedere con occhi nuovi.» Claus Otto Scharmer
COME DIFFERIRE CONCRETAMENTE IL GIUDIZIO?
- non giudichiamo preventivamente o velocemente un’idea. Indaghiamo e lasciamo spazio all’immaginazione
- quando appaiono idee apparentemente erronee, cerchiamo di individuare come poterle utilizzare anziché spostare l’attenzione sul perché risultavano, ad una prima analisi, errate
- quando sappiamo che un’idea sarà sicuramente respinta, ricaviamo ugualmente la maggiore utilità possibile da quella idea
- non forziamo un’idea verso la direzione indicata dal nostro giudizio; piuttosto assecondiamola e vediamo ove ci condurrà
ESEMPI
Se guardiamo un remo immerso in acqua questo ci apparirà spezzato. Sospendendo il giudizio (il remo è spezzato), accetteremo il fatto che non lo sia. Così facendo andremo avanti con l’osservazione e, magari, immergendoci nell’acqua con gli occhi aperti scopriremo che il remo non è spezzato. Oppure, facendolo riemergere completamente, lo troveremo perfettamente integro. Questo é un semplice esempio di come la sospensione temporanea del giudizio sia in grado di generare altre idee.
De Bono[3], invece, ci mostra l’esempio del secchio che presenta dei buchi. La prima idea è quella di buttarlo via perché non ritenuto utile allo scopo. Sospendendo il giudizio si potrebbe magari scoprire che i buchi non sono poi così grandi tali da far defluire il liquido trasportato in così poco tempo. O ancora, il secchio potrebbe servire per ottenere l’effetto di un’irrigazione a pioggia. E ancora, potremmo utilizzare il secchio per trasportare materiale solido che non fuoriesce da quei fori. Insomma, proseguendo così, tante nuove idee emergeranno grazie alla “sospensione del giudizio“.
«Nulla, neppure un giudizio giusto, è più intelligente di una sospensione del giudizio.» Henry the Montherlant
In quali occasioni avete consapevolmente o inconsapevolmente “sospeso il giudizio“? Che risultati avete ottenuto? Che ve ne pare?
Vi andrebbe di condividere l’esperienza più significativa che avete avuto in tal senso?
[1] Edward J. Harshman, Pensiero laterale una prova d’intelligenza, Il Castello, Milano, 2006, pag. 33, 67 e 85.
[2] Edward De Bono, Creatività e pensiero laterale, BUR Rizzoli, Milano, 2014, pagg. 105 – 110
[3] Edward De Bono, Creatività e pensiero laterale, BUR Rizzoli, Milano, 2014, pag. 110
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