COME COSTRUIRE 4 TRIANGOLI EQUILATERI CON 6 FIAMMIFERI
«Il maggiore pericolo, nel pensiero verticale, non è quindi quello di venire intrappolati dall’ovvio bensì quello di non riuscire a rendersi conto che si può restare intrappolati dall’ovvio». Edward De Bono
Prima di illustrare una nuova tecnica di pensiero laterale, mostreremo come costruire quattro triangoli equilateri con 6 fiammiferi (in modo che tutti i lati dei triangoli siano di lunghezza corrispondente a quella di un fiammifero). Si tratta della soluzione al problema per acuire la mente pubblicato il 17 aprile 2021.
La difficoltà nel risolvere questo problema risiede nel fatto che la soluzione va trovata nelle 3 dimensioni anziché nelle 2 dimensioni. Nelle immagini che precedoono avete visto dei tetraedri regolari che hanno come facce 4 triangoli equilateri, uguali tra loro.
TECNICHE DI PENSIERO LATERALE: METTERE IN DISCUSSIONE I PRESUPPOSTI
«Un problema altro non è che la differenza fra quello che si ha e quello che si vuole». Edward De Bono
Come abbiamo visto nell’articolo intitolato: “Pensiero laterale e pensiero verticale: due modi tra loro complementari”, il pensiero laterale vuole mettere in discussione qualsiasi cliché, ogni espressione stereotipata nella considerazione che ogni presupposto può essere ristrutturato.
Il problema generale è che ci poniamo solitamente dei limiti che in realtà non esistono, o meglio, che non ci sono stati imposti.
Un esempio illuminante viene suggerito da Edward De Bono. Citandolo letteralmente:
«In Svizzera si produce un’acquavite di pere nelle cui bottiglie si può vedere l’intero frutto. Com’è stata imbottigliata la pera? Di solito si congettura che il collo della bottiglia sia stato chiuso dopo che vi è stata collocata la pera. Altri ipotizzano che il fondo della bottiglia sia stato aggiunto dopo aver posto la pera all’interno. Si presuppone sempre che, poiché la pera è un grosso frutto maturo, debba essere messa in bottiglia come tale. In realtà se un rametto recante una piccola gemma venisse inserito attraverso il collo della bottiglia, la pera crescerebbe all’interno e non sussisterebbe il problema della sua introduzione.»[1]
Il pensiero laterale non attacca i postulati come se fossero errati e nemmeno cerca di proporre le migliori alternative possibili, ma cerca di ristrutturare i modelli perché sovente, proprio i presupposti dei modelli, sfuggono al processo di ristrutturazione.
I PROBLEMI LEGATI AI PRESUPPOSTI
«Mettere in discussione se stessi è il modo migliore per capire gli altri». Michelangelo Buonarroti
Oggi voglio condividere 2 problemi risolvibili mettendone in discussione i presupposti:
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Come disegnereste una retta spezzata senza sollevare la penna dal foglio?
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Prendete quattro libri e trovate le soluzioni ai seguenti problemi. PRIMO PROBLEMA: poneteli in modo che ciascuno ne tocchi solo altri due. SECONDO PROBLEMA: come disporre questi parallelepipedi (libri) in modo che ciascuno sia a contatto con tutti gli altri tre?
Ritorneremo su questo rompicapo tra qualche settimana.
Avete qualche soluzione da proporre? Mandatemi le foto delle vostre idee e lasciate il vostro commento sul blog!
[1] Edward De Bono, Creatività e pensiero laterale, BUR Rizzoli, Milano, 2014, pag. 92.
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