INTELLIGENZA EMOTIVA di DANIEL GOLEMAN

«Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria! Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’infinito … perché la lettura è un’immortalità all’indietro.» Umberto Eco

Leadership emotiva? Oggi parleremo del saggio di Daniel Goleman intitolato appunto “Leadership emotiva. Una nuova intelligenza per guidarci oltre la crisi[1]. La prima edizione andò in stampa nel 1995. A distanza di quasi trent’anni il saggio è ancora attuale e molto stimolante. Il termine intelligenza emotiva, coniato da Daniel Goleman, è più che mai usato e conosciuto nel mondo e sempre più applicato nell’universo aziendale.

Il saggio intende rispondere all’interrogativo di come un leader possa sviluppare nuove abilità strettamente correlate con l’intelligenza emotiva per rendere più efficace la propria capacità di leadership.

L’intelligenza emotiva, o emotional quotient, fu teorizzata nel 1995 da Daniel Goleman, che l’ha definita come «la capacità di motivare sé stessi, di persistere nel perseguire un obiettivo nonostante le frustrazioni, di controllare gli impulsi e rimandare la gratificazione, di modulare i propri stati d’animo evitando che la sofferenza impedisca di pensare, di essere empatici e di sperare».

La Harward Business Review ha definito l’intelligenza emotiva come una “categoria rivoluzionaria che manda in frantumi i vecchi paradigmi”, nonché come “una delle idee più influenti del decennio nel campo del business”.

Riassumendo, l’intelligenza emotiva è un insieme di specifiche capacità (consapevolezza e padronanza di sé, motivazione, empatia e abilità interpersonali) fondamentali per ogni essere umano, che possono essere educate e sviluppate, indipendentemente da età, sesso, nazionalità, ceto sociale, cultura, credo religioso. È la capacità di capire i propri sentimenti e quelli altrui per meglio raggiungere i propri obiettivi. Si esprime in termini di ‘potenziale di apprendimento‘ delle sue abilità fondamentali ad esse strettamente correlate.

«L’intelligenza emotiva determina la nostra potenzialità di apprendere le capacità pratiche basate sui suoi cinque elementi: consapevolezza e padronanza di sé, motivazione, empatia e abilità delle relazioni interpersonali.» Daniel Goleman

 

Nel mio primo saggio sulla leadership individuavo 11 metodi particolarmente utili ad accrescere la propria capacità di guidare e ispirare gli altri. Uno di questi, intitolato “Le emozioni sono importanti”, si ispirava proprio al concetto di intelligenza emotiva.

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LA LEADERSHIP EMOTIVA di Daniel Goleman

 

La leadership emotiva, quindi, si caratterizza per la capacità del leader di entrare in stretto contatto con i propri collaboratori. Essa presuppone l’esercizio di una serie di abilità che fanno leva sulle emozioni.

«Le nostre passioni possiedono una loro propria saggezza: guidano il nostro pensiero e la scelta dei nostri valori, e garantiscono la nostra sopravvivenza.» Daniel Goleman

 

Prima di procedere vi invito guardare i seguenti due video in cui l’autore introduce l’intelligenza emotiva! Ogni leader dovrebbe possedere questa abilità sforzandosi di avvalersene costantemente!

In questo primo video di 3′ e 45″ (purtroppo non sono riuscito a trovarlo in italiano), l’autore ci illustra cosa rende qualcuno un leader.

 

In questo secondo video di 4′ e 14″ l’autore ci mostra quanto e perché l’Intelligenza emotiva sia così importante nei leader!

 

 

Questi i principali argomenti trattati nel saggio di Daniel Goleman

  • un’introduzione all’intelligenza emotiva
  • come dirigere con il cuore visto che la leadership è “l’arte di persuadere gli altri a cooperare in vista di un obiettivo comune
  • di che stoffa è fatto un leader? Vengono descritte le 4 qualità fondamentali che danno forma all’intelligenza emotiva: autoconsapevolezza, gestione di sé, empatia, talento sociale
  • Come diventare un leader che ottiene risultati? Viene presentata una possibile chiave di lettura su come misurare l’impatto della leadership sulla prestazione dell’organizzazione. Tornano utili, a questo scopo, i 6 stili di comando che impattano favorevolmente sull’organizzazione: il leader-visionario, il leader-allenatore, il leader-federatore, il leader-democratico, il leader-incalzante e il leader-coercitivo.
  • Quali sono i benefici che derivano dal saper lavorare in gruppo? Il leader deve saper persuadere le persone a collaborare nel raggiungimento degli obiettivi aziendali senza dar adito a conflitti
  • Cos’è la primal leadership? È la caratteristica dei grandi leader che sanno stimolarci, che accendono la nostra passione e che ci offrono dei modelli di comportamento da perseguire
  • Quanto è importante l’ascolto reciproco e il riuscire ad entrare in connessione profonda con i nostri interlocutori? Il leader deve suscitare il piacere di dialogare e di trovarsi in compagnia
  • Dove si colloca il punto di equilibrio delle grandi prestazioni? Laddove si evidenzia la commisurata ed equilibrata correlazione tra livello delle prestazioni e stress. Per ottenere il massimo dalla prestazione lavorativa, dobbiamo assegnare i compiti ai nostricollaboratoriin maniera tale che non siano né troppo semplici né troppo difficili .
  • La buona notizia è che l’intelligenza emotiva si può coltivare. Occorre allenarsi ed esercitarsi per padroneggiare le abilità che favoriscono l’efficacia dell’intelligenza emotiva.

 

Leadership emotiva | quali competenze per un leader

Attraverso l’educazione, la pratica, l’allenamento e lo sviluppo delle abilità elencate nel saggio è possibile diventare emotivamente intelligente imparando ad usare le emozioni a proprio vantaggio.

Di conseguenza, la capacità di agire sulle emozioni farà la differenza tra essere un grande leader o un capo mediocre.

 

Leadership emotiva: autoconsapevolezza

«L’unico tratto che accomuna davvero tutti i leader efficaci, se mai ne esiste uno, è la motivazione, una forma di gestione del sé che ci consente di mobilitare le nostre emozioni positive per proiettarci verso un obiettivo.» Daniel Goleman

  • Autoconsapevolezza emotiva: i leader devono essere in sintonia con la propria interiorità, tenere sempre presente i propri valori, essere franchi e sinceri, in grado di esternare le proprie emozioni
  • Autovalutazione realistica: i leader in possesso di elevati livelli di autoconsapevolezza conoscono i propri punti di debolezza e di forza e sono consapevoli di dover lavorare sui primi
  • Sicurezza: i leader, conoscendo i propri punti di forza e le debolezze, agiscono in funzione di questi ed sono felici di ricevere incarichi impegnativi

 

Leadership emotiva: gestione di sé

«In un leader la gente cerca anche un contatto che implichi supporto emotivo, in una parola, cerca empatia.» Daniel Goleman

  • Autocontrollo: i leader devono saper controllare le emozioni negative cercando di incanalarle in modo costruttivo in modo da restare imperturbabile, o quasi, anche in situazioni difficili
  • Trasparenza: il leader comunica chiaramente ed apertamente i propri valori e convincimenti in quanto presupposto dell’integrità non mancando di riconoscere pubblicamente eventuali errori e difetti
  • Adattabilità: un leader adattabile riesce a tenere insieme diverse esigenze senza distrarsi riuscendo a gestire le naturali ambiguità presenti all’interno delle organizzazioni
  • Determinazione: il leader determinato, grazie alla sua ferrea forza di volontà, pretende standard qualitativi elevati da sé stesso in primis, sforzandosi di migliorarsi costantemente
  • Iniziativa: il leader sa prendere in mano il proprio destino cogliendo al volo opportunità quando si presentano sforzandosi addirittura di crearle dal nulla qualora non presenti all’orizzonte
  • Ottimismo: il leader ottimista incassa anche i colpi più importanti e duri considerandoli temporanei e passeggeri nonché cercando sempre opportunità all’orizzonte

 

Leadership emotiva: consapevolezza sociale

«L’innovazione e l’intuizione fioriscono quando le nostre menti si trovano in una condizione di maggiore apertura.» Daniel Goleman

  • Empatia: i leader dotati di empatia sanno entrare in sintonia con i propri collaboratori mettendosi nei panni anche di coloro che appartengono a culture molto diverse
  • Consapevolezza organizzativa: il leader riesce a cogliere le reti sociali utili comprendendo gli equilibri e i valori che guidano ogni organizzazione
  • Servizi: i leader devono creare un clima emotivo positivo in modo da orientare positivamente i rapporti con i clienti e i portatori d’interesse

 

Leadership emotiva: gestione dei rapporti

«Il principio fondamentale della vita sociale: le emozioni sono contagiose.» Daniel Goleman

  • Capacità di ispirare: i grandi leader riescono a ispirare i propri collaboratori innescando facilmente fenomeni di risonanza emotiva. Danno l’esempio e sanno comunicare visione e missione organizzativa
  • Influenza: i grandi leader possiedono un grande potere d’influenza sugli altri dimostrandosi persuasivi e creando sostegno per un dato progetto
  • Aiutare gli altri a crescere: i leader devono saper creare altri leader mostrandosi sinceramente interessati alla loro crescita personale e professionale. Forniscono riscontri tempestivi ed efficaci, sempre costruttivi e si pongono come allenatori/mentori.
  • Catalizzatori di cambiamento: i leader capaci sanno cogliere tutte le esigenze di cambiamento nelle organizzazioni e sanno vincere le resistenze che incontrano lungo il cammino in modo persuasivo e rimuovendo gli ostacoli incontrati lungo il cammino
  • Gestione del conflitto: i leader bravi sono al di sopra dei dissapori, riconoscendo i sentimenti e le richieste di tutte le parti reindirizzando le energie verso obiettivi comuni
  • Lavoro di squadra e collaborazione: i grandi leader sanno giocare nella squadra e instaurano un clima amichevole e informale ma sempre rispettoso dei ruoli e degli altri. Riescono ad indurre i propri collaboratori a creare spirito di squadra e collaborazione creando rapporti di amicizia che vanno anche aldilà del lavoro.

 

 

Ora vi starete chiedendo? Va bene, belle e importanti queste abilità. È possibile svilupparle? Come fare?

Lavorando tanto e a lungo con sé stessi nella consapevolezza che queste competenze si possono acquisire. Non ci è precluso padroneggiarle se lo vogliamo. Rimbocchiamoci le maniche e continuiamo a lavorare su noi stessi!

 

[1] Daniel Goleman, Leadership Emotiva. Una nuova intelligenza per guidarci oltre la crisi, RCS Libri S.p.A., Milano, 2012.