Hagakure: Il Libro Segreto Dei Samurai
Avevamo già parlato di Yamamoto Tsunetomo in due precedenti articoli del blog intitolati ‘Alleniamoci alla leadership!’ e ‘Quali sono le qualità fondamentali di ciascun Samurai? La determinazione e … ’. Tsunetomo è autore di Hagakure, una delle opere più famose e controverse della letteratura giapponese. Il libro non ha una trama ben delineata. Tramanda l’antica saggezza dei samurai sotto forma di svariati brevi aforismi, considerazioni e spunti che invitano alla riflessione e stimolano lo spirito di emulazione. È un ottimo strumento attraverso il quale dare avvio a una ricerca interiore. Taluni appariranno addirittura insensati ad una prima lettura, altri troppo diretti ed estremi, altri ancora semplici e d’immediata applicazione.
Rileggendoli anche più di una volta e tentando di applicarli giornalmente, si otterrà il massimo beneficio anche da parte di chi si imbatte per la prima volta in letture di questo tipo.
Oggi rifletteremo sugli insegnamenti che possiamo trarre da un acquazzone[1]. Si tratta di un’aforisma non troppo lungo, in apparenza banale, che richiede la partecipazione attiva del lettore nel ricercare la propria chiave di lettura.
Lezioni da un temporale
«Si può imparare qualcosa da un temporale.
Quando un acquazzone ci sorprende, cerchiamo di non bagnarci affrettando il passo, ma anche tentando di ripararci sotto i cornicioni ci inzuppiamo ugualmente.
Se invece, dal principio, accettiamo di bagnarci eviteremo ogni incertezza e non per questo ci bagneremo di più.
Tale consapevolezza si applica a tutte le cose.»
[I, 79][2]
Mia chiave di lettura
Ho intenzione di parafrasare il precedente aforisma condividendo con voi la mia interpretazione. Per rendere la lettura più agevole, ho pensato di riscrivere l’aforisma in corsivo (e virgolettato) arricchendolo con la mia interpretazione.
“Si può imparare qualcosa da un temporale.”
É proprio vero: anche dagli eventi naturali più comuni e frequenti possiamo imparare qualcosa. Molto dipende dalla nostra sensibilità e dalla predisposizione nel cogliere i particolari del mondo che ci circondano, soprattutto quando ci troviamo dinanzi situazioni comuni, viste e vissute più volte nel corso della vita. L’abitudine e la familiarità portano generalmente una riduzione dell’attenzione in ciò che ci circonda. Sforziamoci quindi di imparare qualcosa anche dalle situazioni che ci appaiono familiari.
“Quando un acquazzone ci sorprende, cerchiamo di non bagnarci affrettando il passo, ma anche tentando di ripararci sotto i cornicioni ci inzuppiamo ugualmente.”
Quando si viene sorpresi da un temporale, ancorché si allunghi il passo o si cerchi riparo sotto luoghi di fortuna, molto probabilmente ci bagneremo ugualmente. Qui l’autore descrive un semplice evento naturale che ci sarà capitato in diverse occasioni nel corso della vita. Talvolta magari non eravamo a piedi, altre avevamo l’ombrello al seguito, altre volte ci siamo trovati nella situazione descritta nell’aforisma. Sforziamoci di ricordare la sensazione provata e i sentimenti che ci animavano in quel momento.
“Se invece, dal principio, accettiamo di bagnarci eviteremo ogni incertezza e non per questo ci bagneremo di più.”
Questa è la parte più profonda e significativa. In tali situazioni, accettando sin dall’inizio questo stato di cose, non si distoglieranno risorse ed energie da quello che stavamo facendo. Rimanendo concentrati e considerando l’accaduto come una piccola turbativa, come un semplice incidente di percorso, non proveremo sentimenti di collera o di fastidio estremo per quello che ci sta accadendo. In fondo è quello che capita nel lavoro e nella vita dove non tutto va come vogliamo o pianificato. Le turbative non volute sono sempre dietro l’angolo. Queste non devono distoglierci da quelle che erano le iniziali intenzioni.
In fondo, è vero quando si afferma che non potrà piovere per sempre. Temporeggiando, accettando la pioggia inattesa come una semplice turbativa e catalogandola come irrilevante, tornerà il sole e non ci saremo fatti distrarre da questioni di poco conto.
“Tale consapevolezza si applica a tutte le cose.”
La frase conclusiva è di una bellezza e di una semplicità disarmante: questa consapevolezza va applicata a tutti i contesti e in tutti i momenti della nostra vita. Ciò richiede grande autocontrollo e spessore morale. Dal particolare (il temporale) si passa con immediatezza al generale (tutte le situazioni), mandando un messaggio forte e inequivocabile a tutti noi lettori!
Questo aforisma sulla vita del Samurai ci ricorda che anche da un evento comune, possiamo imparare e dobbiamo crescere in termini di autocontrollo. Si può consapevolmente decidere di continuare a fare quanto si sta facendo aspettando che la tempesta passi. Questa auto consapevolezza e il saper affrontare situazioni con il giusto spirito, rafforzano la nostra resilienza.
I leader sanno gestire l’inatteso, sanno piegare gli imprevisti alle proprie volontà, non si lasciano tramortire da un evento improvviso e poco significativo (come un temporale) ma trovano un’opportunità anche in quel momento di difficoltà inaspettata!
Yamamoto Tsunetomo – Hagakure – Lettura di Manolo Trinci
Che ve ne pare di questo breve aforisma per Samurai? E della chiave di lettura che ho fornito?
Mi piacerebbe arricchire l’aforisma con le vostre interpretazioni per dare vita una nuove parafrasi omnicomprensive frutto della nostra capacità di cooperare e lavorare in gruppo!
Non vedo l’ora di leggervi!
[1] Leonardo Vittorio Arena (c cura di), L’arte della guerra e della strategia, RCS Libri S.p.A., Milano, 2008, pag. 613.
[2] Yamamoto Tsunetomo, Hagakure. Il libro segreto dei Samurai, Oscar Mondadori, Milano, 2009, pag. 42.
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