XXVIII STRATAGEMMA: far salire sul tetto e portar via la scala[1]
I 36 STRATAGEMMI[2]
Nell’articolo del 3 aprile 2021 (VI STRATAGEMMA: Clamore a Oriente, attacco a Occidente) avevamo già discusso dell’opera letteraria intitolata “I 36 stratagemmi. L’arte segreta della strategia cinese per trionfare in ogni campo della vita quotidiana”. Essa racchiude la saggezza cinese applicata all’arte della vittoria. È rimasta sconosciuta fino ad una quarantina d’anni fa. Le sue origini e la data di scrittura non sono ancora noti.
«Lo stratagemma deve essere il meno evidente possibile e i suoi effetti devono sembrare naturali.» Giorgio Nardone
Il bello di questo concentrato di cinque millenni di strategia bellica è che risulta essere efficace e di facile applicazione, non solo in ambito militare, ma anche nei campi più disparati del vivere in questo mondo. Mi riferisco alle relazioni umane, alla comunicazione, al marketing, alla gestione delle imprese, alla diplomazia, all’educazione, alla leadership.
I 36 stratagemmi consentono di raggiungere la vittoria attraverso l’inganno: illustra come fare qualcosa senza che l’avversario se ne accorga, a sua insaputa ovvero creare agitazione nel contendente per provocare determinate reazioni e movimenti. In poche parole, consentono di padroneggiare l’arte del sotterfugio, la dissimulazione, l’inganno, il depistaggio! Non stupisce se oggi, in Occidente, quest’opera viene usata per educare i leader ad avere successo e sconfiggere gli avversari.
«La maggior parte delle carte scolastiche mostrano i pianeti che si susseguono uno dietro l’altro a intervalli ravvicinati, ma questo non è che uno stratagemma necessario a farli entrare tutti nello stesso pezzo di carta.» Bill Bryson
Tradizionalmente i 36 stratagemmi sono suddivisi in sei gruppi che si riferiscono a 6 situazioni concrete:
- Gli stratagemmi delle battaglie vincenti;
- Gli stratagemmi delle battaglie di contrattacco;
- Gli stratagemmi delle battaglie d’attacco;
- Gli stratagemmi delle battaglie per confondere;
- Gli stratagemmi delle battaglie d’avanzamento; rientrano in questo gruppo gli stratagemmi adottati dallo Stato che intende espandere il proprio dominio annettendo altri stati. Questo è il gruppo cui appartiene lo stratagemma dell’articolo odierno.
- Gli stratagemmi delle battaglie perse.
Non è sufficiente una lettura superficiale e veloce. Occorre immergersi profondamente negli stratagemmi ed allenarsi quotidianamente a questi modelli comportamentali. Serve cogliere il contesto al quale è possibile applicarli per ottenere i risultati voluti.
XXVIII STRATAGEMMA – FAR SALIRE SUL TETTO E PORTAR VIA LA SCALA.
COMMENTI
«Ingannate l’avversario con falsi vantaggi, incoraggiarlo ad avanzare.
Dopo avergli impedito ogni via d’uscita verso ciò che gli tornerebbe utile, adescarlo in una trappola mortale.
Essere avvelenati: non ci si trova nella situazione adatta.»[3]
«Illudete i vostri uomini con la prospettiva di un facile guadagno,
per istigarli ad avanzare in una certa direzione;
privateli dei rifornimenti e di soccorsi,
per farli scivolare in un terreno mortale.
Posti in una situazione micidiale
combatteranno senza esclusione di colpi,
senza allentare la presa.»[4]
SPIEGAZIONI
«Quando gli uomini vengono assegnati al comandante, si comportano come chi, salito su un piano alto, getti via la scala». SUNZI
ESCA PER L’AVVERSARIO
Una prima interpretazione dello stratagemma utilizza la scala come metafora. La scala funge da esca per l’avversario (lo invito a salire sul tetto) per farlo cadere in trappola portandogliela via.
L’esca che si vuole offrire all’avversario va confezionata in base alla sua psicologia: se superbo e arrogante serve mostrarsi debole in qualche aspetto; se avido sarà opportuno offrirgli dei facili guadagni; se amante della bella vita e del vivere bene, gli si porgerà un bene di lusso, etc. In sintesi, occorre trovare il modo per indurre l’avversario ad assumere l’esatto comportamento da noi previsto … nel caso di specie vogliamo che salga sul tetto!
«È meglio evitare l’esca che dibattersi nella trappola.» John Dryden
Ripensando a questa interpretazione dello stratagemma mi viene in mente la bellissima canzone “Il bandito e il campione” dell’immenso cantautore italiano Francesco De Gregori quando, al minuto 2’ 17”, recita testualmente:
« … ma un bravo poliziotto che sa fare il suo mestiere sa che ogni uomo ha un vizio che lo farà cadere … e ti fece cadere la tua grande passione di aspettare l’arrivo dell’amico campione … ».
PROCURARE ALLARME
Una seconda chiave di lettura offerta dallo stratagemma prevede di testare la capacità delle proprie truppe, dei propri collaboratori costringendoli ad una situazione di pericolo. È risaputo che quando si è di fronte alla morte, sia gli individui sia i gruppi, danno il meglio di loro stessi. Trovandosi in questa condizione non c’è nulla che li possa più spaventare. Questo stratagemma li costringe ad essere coraggiosi, valorosi proprio perchè non viene loro offerta un’alternativa, una via di scampo.
Va da sé che mutuando questa strategia da una situazione bellica a una situazione di crisi, di allarme generalizzato gli individui reagiranno esattamente come chi, togliendo la scala, aveva auspicato questa reazione. Gli individui si dirigeranno con naturalezza verso la risposta desiderata. In tal caso il contesto condiziona fortemente i loro processi decisionali, li rende più creativi nel risolvere i problemi, li vede più tolleranti nonchè disposti a rinunciare a qualcosa in più del solito.
«L’intero scopo della pratica politica è di tenere in allarme la popolazione (per poi condurla clamorosamente alla salvezza) tramite la minaccia di una serie infinita di mali indefiniti, tutti quanti immaginari.» Henry Louis Mencken
Ad esempio, i kamikaze giapponesi, considerandosi già morti e senza via d’uscita, preferirono schiantarsi contro il nemico.
Provate ad immaginare situazioni del tipo “togliere la scala” per favorire delle reazioni nell’organizzazione della quale fate parte, nel Paese dove vivete, nell’azienda nella quale lavorate. Nel vostro gruppo sono stati mai adottati stratagemmi di questo tipo?
Vi è mai capitato di applicare questo stratagemma nella vostra vita? Avete conosciuto qualcuno che lo ha fatto?
Vi va di condividere quando e in che circostanza lo avete usato? Rappresenterebbe un grande valore aggiunto per tutti i lettori del blog nonché un momento di riflessione.
[1] Gianluca Magi (a cura di), I 36 stratagemmi. L’arte segreta della strategia cinese per trionfare in ogni campo della vita quotidiana, Edizioni il punto d’incontro, Vicenza, 2003, pagg. 219 – 226.
[2] Gianluca Magi (a cura di), I 36 stratagemmi. L’arte segreta della strategia cinese per trionfare in ogni campo della vita quotidiana, Edizioni il punto d’incontro, Vicenza, 2003.
[3] Gianluca Magi (a cura di), I 36 stratagemmi. L’arte segreta della strategia cinese per trionfare in ogni campo della vita quotidiana, Edizioni il punto d’incontro, Vicenza, 2003, pag. 219.
[4] Leonardo Vittorio Arena (c cura di), L’arte della guerra e della strategia, RCS Libri S.p.A., Milano, 2008, pag. 316.
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