DECISIONE IMPORTANTE? DORMIAMOCI SU
Oggi tornerò a pubblicare nella sezione dedicata alle massime. Rifletteremo su un breve aforisma tratto dal Nuovo Testamento.
«Quelli che possono, fanno; quelli che non possono criticano le decisioni di quelli che possono.» Stephen King
Prima di presentarlo lasciatemi introdurre il saggio che ha ispirato la scrittura di questo articolo: “La piccola Bibbia del Manager. Spunti e consigli per il moderno manager tratti dalla Bibbia”[1]. Il libro offre al lettore un ‘breviario per manager’ frutto di una ricetta molto semplice fruibile giornalmente: fermarsi qualche minuto nel corso della propria frenetica giornata riflettendo su uno dei 366 motti tratti dal Nuovo Testamento, fonte d’ispirazione per qualsiasi leader. L’autore, Padre Hermann-Josef Zoche, nasce a Brema nel 1958 ed è ordinato sacerdote nel 1987. Filosofo, teologo, giornalista nonché guida spirituale per leader e aspiranti tali.
In attesa di scoprire l’aforisma di oggi, vorrei condividere alcune riflessioni sulla Chiesa. È un’organizzazione plurimillenaria, che ha saputo riorganizzarsi e rialzarsi in tantissime circostanze. In diversi periodi ha saputo anche esercitare il potere temporale oltre che quello spirituale. Ha (in passato) e continua (nel presente) ad influenzare numerosi credenti in tutto il mondo. È innegabile il seguito che ha saputo costruirsi e che ha rinnovato nei secoli.
Gesù ha saputo motivare e allenare i suoi collaboratori (discepoli) trasmettendo loro le proprie visioni e lasciando trasparire il futuro che intravedeva già millenni orsono. Ha definito regole e comandamenti per orientare i comportamenti di tutti i credenti.
Nella Chiesa l’identità aziendale è fortissima. Risale a più di 1500 anni fa. Quello che oggi chiamiamo logo, la Chiesa lo ha definito migliaia di anni fa attraverso la croce. Simbolo universale, riconoscibilissimo da chiunque e ovunque, ricco di simboli e significati profondi.
«Le decisioni del nostro passato sono le fondamenta del nostro presente.» Dan Brown
Quanti Stati, quante organizzazioni sono più longeve della Chiesa? Si contano sulla punta di una mano. Per raggiungere un risultato così significativo e longevo, ha dovuto dimostrare nei secoli capacità gestionali, organizzative e di leadership uniche nel suo genere.
Converrete con me che abbiamo tanto da imparare sulla sua capacità di rinnovarsi, di influenzare e di orientare i comportamenti delle masse; abbiamo molto da scoprire sulla sua resilienza, sulla sua visione e sui sogni che vuole realizzare.
La maggior parte di questi processi gestionali sono stati tramandati a noi attraverso il Nuovo Testamento e sono tuttora validi. Pensiamo ad esempio ai breviari utilizzati dai sacerdoti nelle loro orazioni che contengono spunti di preghiera o meditazioni. Leggeremo e trarremo ispirazione proprio da uno di questi versetti.[2]
349° giorno[3]
«Non vogliamo infatti che ignoriate, fratelli, come la tribolazione che ci è capitata in Asia ci ha colpiti oltre misura, al di là delle nostre forze, sì da dubitare anche della vita. (2 Cor 1,8b)»
«Non prendere decisioni importanti quando siete al culmine dell’entusiasmo, né quando vi sentite abbattuti, perché le situazioni estreme sono momenti di estrema emotività.» Padre Hermann-Josef Zoche
Leggendolo mi è immediatamente saltato in mente l’antico proverbio: «La notte porta consiglio». Questo passo del Nuovo Testamento ci ricorda proprio l’arte di temporeggiare (in tutti i casi in cui è oggettivamente possibile farlo) e di dormirci su prima di prendere una rilevante decisione. Meditiamo tenendo a mente gli effetti benefici ottenibili quando, prima di una decisione importante, si ha la possibilità di dormirci su.
A molti di voi sarà venuto in mente anche Quinto Fabio Massimo Verrucoso, passato alla storia come il Temporeggiatore, proprio a ricordare la sua ‘strategia del temporeggiamento‘, tesa appunto a prendere tempo per evitare di affrontare le forze nemiche in campo aperto.
DORMIAMOCI SU!
Surendra Verma nel suo saggio ‘100 cose che non sai sulla tua mente’, dedica un paio di pagine proprio all’effetto benefico che si ottiene sulla memoria quando ci si dorme su.
«Nel momento della decisione, la cosa migliore che puoi fare è la cosa giusta, la seconda cosa migliore che puoi fare è la cosa sbagliata, mentre la cosa peggiore che puoi fare è non fare nulla.» Theodore Roosevelt
È stato dimostrato infatti che il sonno aiuta a ricordare meglio fissando quanto appena imparato, richiamandolo velocemente ogni qualvolta se ne avrà bisogno. Si tratta del processo conosciuto come ‘consolidamento della memoria’ e dimostra che l’apprendimento continua anche durante il sonno. Il cervello continuerà ad elaborare la decisione nel corso della notte offrendo una migliore consapevolezza l’indomani. Una notte insonne, viceversa, comporta una memorizzazione scadente[4].
Dormirci su quindi è un po’ sinonimo di temporeggiare, di ritagliarsi del tempo prima di agire o di prendere una decisione importante.
Vi è mai capitato di aver procrastinato una decisione importante ed essere felici dei risultati ottenuti dopo averci dormito sopra?
[1] Hermann-Josef Zoche, La piccola Bibbia del Manager. Spunti e consigli per il moderno manager tratti dalla Bibbia, Armenia, Milano, 2007.
[2] Hermann-Josef Zoche, La piccola Bibbia del Manager. Spunti e consigli per il moderno manager tratti dalla Bibbia, Armenia, Milano, 2007, pagg. 5 – 7.
[3] Hermann-Josef Zoche, La piccola Bibbia del Manager. Spunti e consigli per il moderno manager tratti dalla Bibbia, Armenia, Milano, 2007, pag. 366.
[4] Surendra Verma, 100 cose che non sai sulla tua mente, DeAGOSTINI Libri S.p.A, Novara, Ottobre 2013, pagg. 58 – 60
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