PRIMA DEL FOGLIO BIANCO LASCIATEMI PARLARE DI GODIN
«Disegna il tuo futuro con la matita su di un foglio bianco.» Leo Ferrante
Oggi torno a citare Seth Godin e alcune sue illuminanti considerazioni contenute nel saggio intitolato: “La pratica. L’attività creativa è una scelta quotidiana.”.
Ricorderete che ne avevamo già parlato in un articolo intitolato: Il processo creativo e il leader | una scelta quotidiana!
Il breve componimento di cui discuteremo oggi insieme, si trova all’interno del capitolo intitolato “Il blocco dello scrittore non esiste”. L’ho riletto diverse volte perché, sin da subito, mi ha ispirato a tal punto da voler condividere, con voi lettori, gli insegnamenti e le riflessioni che ne sono conseguite.
Perché ho deciso di realizzare un articolo su un banale ‘foglio bianco’? Lo scopriremo fra poco quando apprezzeremo la sua importanza per i leader creativi, per coloro che intendono innovare nella vita e nel lavoro o, quantomeno, per quelli che si cimentano nel farlo!
«La pagina bianca ci dà il diritto di sognare.» Gaston Bachelard
“COME POSSO MIGLIORARLO?” È DIVERSO DA “COME FACCIO A REALIZZARLO?”[1]
Ecco il passaggio di cui facevo cenno poc’anzi.
«È così che funziona la nostra cultura. È facile riunire una commissione per criticare il nuovo logo creato dalla vostra agenzia. È quasi impossibile trovare qualcuno disposto a creare il logo stesso.
Siamo una comunità di critici, smanettoni e tuttofare.
Il motivo è semplice: è più sicuro. Le persone raramente criticano il critico. E, oltre a ciò, non è così difficile usare la carta vetrata. È molto più difficile usare una sega a nastro o anche usare all’inizio una matita per disegnare i progetti.
Ecco qui un gigantesco indizio sulla prossima cosa da fare: PRENDETE UNA MATITA.
È quello che scarseggia. Persone che elaborano progetti. Persone che vanno avanti per prime.
Dopodiché, potete facilmente ottenere l’aiuto da una delle persone che sono brave a usare la carta vetrata, adesso che avete realizzato quasi tutte le parti allarmanti.»
FOGLIO BIANCO: ESISTE UNA SINDROME?
Seth Godin smentisce categoricamente l’esistenza del blocco dello scrittore[2], talvolta conosciuta come sindrome del foglio bianco. Se siete interessati a conoscerne le ragioni, vi invito a leggere queste pagine in cui l’autore saprà convincervi dell’inesistenza di questa sindrome!
Ma torniamo a ragionare sulle considerazioni appena citate.
«Noi diciamo bianco perché abbiamo bisogno di una parola, ma la definizione giusta è “niente”.» Stephen King
Quanto è difficile trovare persone creative? Quanti sono quelli che prendono la matita e iniziano a progettare qualcosa? Provate a pensare ai veri creativi presenti nelle vostre organizzazioni. Quanti ne conoscete realmente? Verosimilmente, la tendenza che osserverete, è quella di avere collaboratori, presunti leader, che riproducono modelli, prodotti, procedure, soluzioni già adottate in precedenza. Si predilige di gran lunga il ‘copia incolla’ al semplice, ma al tempo stesso difficile, scrivere qualcosa di ex novo. Tantissimi sono inorriditi, taluni spaventati, dalla sola idea di dover riempire un foglio bianco di idee nuove. Si è spesso alla spasmodica ricerca dei precedenti. Vogliamo avere accesso a tutti i precedenti. Vogliamo sapere come hanno fatto coloro che ci hanno preceduti. Infatti, ci illudiamo del fatto che se ha funzionato in passato, continuerà a farlo anche in futuro con la stessa logica e ottenendo gli stessi risultati. Ma i sistemi sociali complessi adattivi non rispondono a queste logiche, si fondano su logiche induttive e non su quelle logico-deduttive. Per chi volesse approfondire questo aspetto lo rimando al seguente articolo: Leadership e complessità: una coesistenza più che mai dovuta!
E quindi? Cosa c’entra il foglio bianco? È un foglio difficile da riempire con qualcosa di nuovo. Risulterà più semplice allora criticare o valutare chi ha avuto l’ardire di riempirlo. Così facendo non si temono critiche, non si vivono le paure di fallire, non ci si sforza di utilizzare il nostro meraviglioso cervello, ma ci si limita ad interrogarsi sul perché di certe scelte e su come si sarebbe potuto fare meglio!
«Dipingere uno spazio bianco dove nulla è disegnato: questo è il più difficile compito della pittura.» Ike no Taiga
Trovo azzeccatissima la metafora della sega a nastro utilizzata da Godin. È molto difficile iniziare ad intagliare il legno per dar vita ad un oggetto. Questo è il vero atto della creazione intesa come la realizzazione di qualcosa che prima non esisteva. Viceversa, è molto più semplice usare la cartavetra per smussare gli angoli ad un progetto grezzo ormai realizzato. Con la carta vetrata si fanno le finiture, si critica e si valutano le idee altrui ma non si crea nulla di nuovo.
«Essere creativi significa realizzare un lavoro di frontiera, inventare la cosa successiva, la cosa per cui non esistono un programma o un manuale.» Seth Godin
Questa è la ragione per cui i leader devono allenarsi alla creatività, all’azione, senza temere di prendere una matita ed iniziare a progettare il futuro delle loro organizzazioni, a risolvere problemi nuovi, a trovare soluzioni innovative a problemi noti. Il leader deve saper creare nella piena consapevolezza di trovare, nel momento che succede alla creazione, chi vorrà e saprà usare la carta vetrata. L’importante è iniziare e non lasciarsi turbare dalla paura di fallire. Non vergogniamoci di soluzioni che a primo acchito potrebbero apparire strampalate o irrealizzabili! Spesso sono queste le soluzioni vincenti!
«Tutti coloro che creano sperimentano una resistenza. Tutti coloro che sono seriamente impegnati nel profondo sforzo di inventare e convogliare lavori originali provano paura. Non è questa la domanda. La domanda è: “dove mettete la paura?”.» Seth Godin
FOGLIO BIANCO: E PRENDIAMOLA QUESTA MATITA!
E quindi prendiamola questa matita e adoperiamoci nel riempire fogli bianchi. È bello percorrere sentieri inesplorati nella consapevolezza che, prima o poi, scopriremo e realizzeremo qualcosa di nuovo. Sarà divertente e questo ci spingerà ad usare il nostro meraviglioso cervello che corre il rischio di impigrirsi sempre più a causa delle risposte sempre pronte e preconfezionate che la rete ci regala!
E questo fa la felicità dei grandi colossi informatici che possono prevedere facilmente i nostri comportamenti, gusti ed orientare in maniera subdola le nostre decisioni!
«Tutti commettono errori; è per questo che c’è una gomma per ogni matita.» proverbio giapponese
È sempre più difficile riempire un foglio bianco. Non ci siamo abituati. E ne ho avuto la conferma anche in un precedente articolo del mio blog quando auspicavo la partecipazione dei lettori nel realizzare qualcosa su di un foglio bianco, condividendolo con gli altri lettori. Non è questa la sede per capire le motivazioni che hanno spinto la maggior parte dei lettori a non partecipare a questa iniziativa. Per chi comunque fosse interessato a saperne di più ecco l’articolo: Creatività e Pensiero Laterale | Frazionamento
Prima di concludere vi chiedo di guardare, nello stesso ordine in cui sono presentati, questi 2 video. Appuntate su di un foglio, su uno dei vostri dispositivi informatici, … le vostre sensazioni e i vostri pensieri al termine di ciascun video.
DIECI MINUTI DI SCHERMO NERO
Prima di passare al video successivo annotate i primi pensieri, impressioni e sensazioni che avete provato.
DIECI MINUTI DI SCHERMO BIANCO
Fate lo stesso al termine di questo video. Cosa vi è venuto in mente?
Lasciate i vostri commenti sul blog in modo che tutti i lettori ne possano beneficiare! Riempiamolo questo foglio bianco e non abbiate paura di condividere le vostre riflessioni! Non ci sono risposte giuste o sbagliate!
Ora rilassatevi e godetevi questa meravigliosa canzone di Vinicio Capossela!
Si tratta della “La Bianchezza della Balena“ nel Castello Aragonese di Ischia. La qualità del video e l’audio non sono il massimo, ma non ho trovato di meglio! Una poesia cantata sul colore bianco … anzi sull’assenza del colore nel bianco!
La bianchezza della balena
Sebbene sia bianco il signore degli elefanti bianchi
Che i barbari Pegu pongono sopra a ogni cosa
E bianche le pietre che i pagani antichi donavano
In segno di gioia, per un giorno felice
Bianche cose nobili e commoventi,
Come i veli di sposa
L’innocenza, la purezza, la benignità dell’età
Sebbene abiti bianchi vengano dati ai redenti
Davanti a un trono bianco,
Dove il santissimo siede, bianco come la lana
Sebbene sia associato a quanto di più dolce,
Onorevole e sublime
La bianchezza della balena
Niente è più terribile di questo colore,
Una volta separato dal bene,
Una volta accompagnato al terroreLa bianchezza dello squalo bianco,
L’orrida fissità del suo sguardo
Che demolisce il coraggio
La fioccosa bianchezza dell’albatro,
Nelle sue nubi di spirito
La bianchezza dell’albino bianco
E cosa atterrisce dell’aspetto dei morti
Se non il pallore
Bianco sudario colore?
Spettri e fantasmi immersi in nebbie di latte
Il re del terrore avanza nell’apocalisse
Su un cavallo pallido
E pallidi i cappucci della pentecoste
E il mare nel suo richiamo abbissale
Nell’antartico, bianco sconfinato cimitero,
Il bianco sogghigna nei suoi monumenti di ghiaccio
Il pensiero del nulla si spalanca nella profondità lattea del cieloBianco l’inverno bianco, la neve bianca,
Bianca la notte
Bianca l’insonnia bianca, la morte bianca
E bianca la paura è biancaL’universo vacuo e senza colore
Ci sta davanti come un lebbroso
Anche questo è la bianchezza della balena
La bianchezza della balena
Capite ora la caccia feroce? Il male abominevole,
L’assenza di colore(Vinicio Capossela)
[1] Seth Godin, La Pratica. L’attività creativa è una scelta quotidiana, ROI Edizioni, Macerata, 2021, pagg. 156 e 157.
[2] Seth Godin, La Pratica. L’attività creativa è una scelta quotidiana, ROI Edizioni, Macerata, 2021, pagg. 125 e 166.
Il bianco è tutt’altro che banale. Il bianco è il tutto, è il foglio che diventerà un’opera, il blocco di marmo che ha al suo interno una scultura, la luce che attraversa il prisma e si scinde nei diversi colori.
Vedo più il nero come nulla ma il bianco come uno stato della realtà codificato e non sempre correttamente interpretato.
Chi ha la capacità di tingere per primo il foglio o la tela bianca è un maestro e, in un certo senso, un leader e un pioniere
Grazie per il commento caro Giuseppe!
Alle tue considerazioni posso solo aggiungere che le condivido e che sono un valore aggiunto per tutti i lettori!
Alla prossima,
Leo