Termiti | Cos’è un termitaio?

«Studia la Natura, ama la Natura, stai vicino alla Natura. Non ti deluderà mai.» Frank Lloyd Wright

Il termitaio è una struttura naturale simile a dei castelli di terra costruita dalle Termiti. Trattasi di insetti simili alle api e alle formiche, lunghi meno di 1 cm, in grado di costruire una delle opere più complesse e grandi edificate da una sola specie animale.

Il termitaio contribuisce all’ecologia dell’area adiacente oltre che fornire riparo per le Termiti. Ce ne sono di diverse forme e dimensioni ma tutte vengono costruite mediante 2 semplici ingredienti: la saliva e la terra. Queste strutture si caratterizzano per una complessa rete di corridoi, stanze e prese d’aria. Solitamente si estendono sotto il tumulo di terra visibile ad occhio nudo. Nel termitaio la temperatura viene regolata dalle Termiti stesse che, aprendo e chiudendo le prese d’aria (in qualche ora sono in grado di chiudere un buco di una ventina di centimetri di diametro), riescono a regolare la temperatura e l’umidità in maniera stabile nel lungo periodo mantenendola costantemente intorno ai 31 gradi Celsius. Torre centrale, migliaia di gallerie di collegamento e camere, questa circolazione forzata dell’aria consente alle migliaia d’insetti che la abitano di avere sempre l’ossigeno necessario a far prosperare la colonia. Per chi volesse approfondire, può leggere questo breve articolo su Focus.it.

Alcuni tra i più grandi e famosi termitai si trovano in Africa dove possono superare anche i 10 metri di altezza. Facendo le proporzioni con l’uomo, sono l’equivalente di un grattacielo di 200 piani. Niente male aggiungo!

 

Gli animali più strani del Sud America su National Geographic UK

«Nessun artificio può imitare l’operosità della natura.» Marco Tullio Cicerone

Per chi volesse saperne di più sulle Termiti e sui Formichieri consiglio di guardare questo breve video che, ancorché in lingua inglese, rende l’idea di come sono strutturati i Termitai e di come agiscono i formichieri. Per ora non sono riuscito a trovare di meglio in lingua italiana.

I formichieri giganti hanno nasi così sensibili che possono distinguere quali specie di termiti si trovano all’interno di un tumulo.

Dopo aver individuato una fonte di termiti, vengono utilizzati artigli per scavare nel tumulo, prima che una lingua lunga venga utilizzata per raggiungerli. In un giorno medio un mangiatore di formiche giganti può mangiare 35.000 termiti.

 

 

Termiti[1]: il termitaio come esempio di auto-organizzazione

«La pazzia è come le Termiti che si sono impadronite di una trave. Questo appare intero. Vi si poggia il piede, e tutto scricchiola e frana. Follia maledetta, misteriosa natura.» Mario Tobino

Ora vi starete chiedendo: «Come mai in un blog di allenamento alla leadership ci parli di Termiti e Termitai?» Perché abbiamo sempre tanto da imparare dalla natura. Il mondo del termitaio si caratterizza per unità, collaborazione e ordine. Può essere considerato acefalo. Richiede tanta ingegnosità e cooperazione per la sua realizzazione. Grazie all’elevato numero di Termiti presenti e al loro perfetto coordinamento, ottengono risultati straordinari nel modellare il terreno.

L’esempio delle Termiti, citato da Prigogine e Stengers dimostra, ancora una volta, che una serie di regole molto semplici può determinare l’emergenza di comportamenti complessi e imprevisti. Nelle prime fasi di costruzione di un termitaio, infatti, le singole termiti seguono una regola banale: trasportare e depositare un po’ di terra, impregnandolo di un ormone che attrae altre termiti. Le termiti che giungono sul luogo, in seguito, vanno a depositare il loro grumo di terra vicino a quelli depositati in precedenza, creando così una maggiore concentrazione di ormone proprio in quel punto. Grazie al riscontro positivo (positive feedback) generato da comportamenti semplici, si formano ‘le fondamenta’ del termitaio, delle colonne di terra separate, in linea di massima, dalla distanza a cui le termiti avvertono la presenza dell’ormone. A questo punto le piccole protuberanze iniziano a configurarsi come delle colonne che prendono via via forma e alla quale si aggiungono arcate, stanze, corridoi trasversali di collegamento. Questo è un esempio in cui movimenti, inizialmente casuali, danno luogo a strutture coerenti. Le termiti, che isolate dal resto della popolazione non avrebbero vita lunga, riescono a realizzare delle vere opere d’ingegneria in miniatura[2].

Anche in un testo di Gareth Morgan[3], leggendo di caos, complessità e fenomeni auto-organizzati mi sono imbattuto in alcuni esempi di comportamenti complessi ricreabili attraverso modelli di simulazione. Tra questi vi era, ad esempio, una colonia di termiti intenti nel costruire il loro Termitaio.

 

Termiti | quali insegnamenti?

«Amo l’ordine perché, in quanto esiste, mi permette di infrangerlo.» Luciano De Crescenzo

I Termitai hanno molto da insegnarci. Ecco alcune riflessioni.

  • con poche semplici regole si possono coordinare la vita e le attività lavorative di migliaia di individui; queste semplici regole sono in grado di generare comportamenti auto organizzati;
  • c’è sempre un modo diverso di fare le cose; non a caso i termitai hanno strutture e seguono metodi di costruzione simili, ma con risultati diversi in termini di altezza, profondità, grandezza della colonia ospitata;
  • anche strutture acefale possono fare emergere comportamenti collettivi ed efficienti;
  • la cooperazione e la collaborazione, anche tra insetti, genera risultati inaspettati;
  • la natura ha sempre qualcosa da insegnarci; scopriamola, studiamola e lasciamoci ispirare dalle sue bellezze e dalla sua efficienza! Ricorderete che in uno degli ultimi articoli ci siamo fatti addirittura ispirare da un semplice acquazzone!
  • le Termiti sanno adattarsi velocemente alle condizioni esterne. Mi riferisco alla variazione di temperatura, umidità, clima. E qui mi torna in mente Charles Darwin: «Non è la specie più forte o la più intelligente a sopravvivere, ma quella che si adatta meglio al cambiamento». Le specie che non sanno adattarsi all’ambiente si estinguono. A pensarci bene anche l’uomo cerca di adattarsi all’ambiente dove si trova.
  • interroghiamoci su come far emergere dei comportamenti auto-organizzativi anche all’interno dei nostri gruppi di lavoro. Avete visto quali risultati potremmo ottenere?
  • che altri insegnamenti trarre? Ho bisogno del vostro aiutato per individuare altri elementi caratteristici dei Termitai che possano esserci d’aiuto a ripensare le nostre organizzazioni!
  • la combinazione di elementi semplici e comuni, quali la saliva e la terra, può farci ottenere risultati grandiosi e inaspettati; qui mi torna in mente un precedente articolo sulla contaminazione dei saperi di qualche mese fa!
  • l’elevato numero di stanze, collegamenti trasversali, aperture verso l’esterno altro non sono che una ramificazione, un’interconnessione tra tutti i membri che la compongono. È così diverso da internet? Forse non interconnettono tutti i punti della terra ma, facendo le dovute proporzioni, mettono in stretta relazione, migliaia di Termiti auto regolando traffico e movimenti!
  • la grandiosità delle auto-organizzazioni risiede nel fatto che, quando un gruppo di elementi si mette insieme con delle semplici regole, non si può prevedere con esattezza il comportamento iniziale e i risultati finali che ne conseguiranno! Chi avrebbe potuto immaginare e prevedere la realizzazione di Termitai così grandi e funzionali? Un motivo in più quindi per favorirestimolare la nascita di auto-organizzazioni che potrebbero determinare risultati inattesi e magari grandiosi! Cosa aspettiamo, allora, a scommettere su questo tipo di organizzazioni!

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«Il marketing dice di sì. La contabilità dice di no. L’ufficio legale ci deve pensare. Il personale è preoccupato. La progettazione è isterica. Gli operai vogliono meno ore. La direzione vuole trovare un responsabile.» Arthur Bloch

Vi lascio alcuni interrogativi cui ogni leader dovrebbe rispondere per rendere la propria organizzazione potenzialmente capace di attivare comportamenti auto-organizzativi. Credendoci potremmo ottenere effetti dirompenti e imprevedibili.

  • Siamo in grado di cogliere all’interno delle nostre organizzazioni quegli attori capaci di attivare riscontri (feedback) positivi al pari di quanto fanno le Termiti?
  • Riusciamo a scorgere e a comprendere queste dinamiche sistemiche all’interno della nostra organizzazione?
  • È più produttivo l’ordine o il disordine? Dipende?
  • Perché non provare a favorire l’emergere di organizzazioni simili anche tra essere umani? È proprio questa una delle ipotesi di ricerca della mia tesi di dottorato in cui ho ideato un gruppo di lavoro auto-organizzato in grado di innovare e rifondare l’organizzazione di appartenenza!

 

Ma quanto abbiamo da imparare dai fenomeni naturali e attraverso l’osservazione degli animali!

Ogni volta mi stupisco e rimango basito da quanto bella e funzionale sia la nostra natura!

 

 

 

 

[1] Leo Ferrante, Innovazione e creatività: quale modello organizzativo e stile di leadership adottare? Proposta di applicazione all’interno del sistema di informazione per la sicurezza della repubblica, Casa Editrice Il Filo di Arianna, La Spezia, 2020, pagg. 74 – 76.

[2] Alberto F. De Toni, Luca Comello, Lorenzo Ioan, Auto-organizzazioni. Il mistero dell’emergenza nei sistemi fisici, biologici e sociali, Marsilio, Venezia, 2011, pagg. 38 – 39.

[3] Gareth Morgan, Images. Le metafore dell’organizzazione, Franco Angeli, Milano, 2002, pag. 332.