INTEGRITÀ MORALE E RETTITUDINE: INSEGNAMENTI DI LEADERSHIP DAI ‘METODI MILITARI’ DI SUN PIN
«Chi si compiace della guerra perirà e chi trae esclusivamente profitto dalla vittoria sarà oggetto di vergogna. La guerra non è qualcosa di cui compiacersi, né la vittoria qualcosa da cui trarre profitto.» Sun Pin
UNA BREVE INTRODUZIONE
“I metodi militari” di Sun Pin, classico di strategia cinese che insegna a piegare alle proprie volontà qualsiasi forma di competizione (pur muovendo da una condizione iniziale di inferiorità). Quest’opera insiste sulla necessità di porre in primo piano il fattore umano. Serve addestrarsi ed elevare il proprio livello di conoscenza se si vuole competere all’interno di qualsiasi organizzazione.
La maggior parte dei consigli di Sun Pin ben si adatta ai più disparati aspetti della vita delle organizzazioni. Sarebbe un errore relegarli al solo ambito militare. Per trarne il massimo dei benefici occorre leggerlo lentamente, anche più volte in momenti diversi, per cogliere il pieno valore delle metafore che spesso sono utilizzate. Pur se questa opera sfida il tempo, è necessario attualizzarla cogliendone sia le affinità sia le differenze con i nostri tempi. Ma il bello della lettura di un saggio di questo tipo è anche questa: il lettore influenza, di fatto, il significato di ciò che legge!
Va da se che il generale identifica il leader delle attuali organizzazioni mentre l’esercito rappresenta i collaboratori, coloro che fanno parte dell’organizzazione guidata dall’appena citato leader.
Consiglio di guardare questo breve video (3′ e 37”) intitolato “Alla scoperta della Cina – L’arte della guerra di Sun Bin“. Pubblicato su YouTube il 22 dicembre 2012, riassume la vita di Sun Pin e ne presenta il pensiero strategico. Mi spiace non aver trovato nulla in lingua italiana!
L’Italia, pur potendo vantare nella sua storia un’importante schiera di grandi condottieri, sembra respingere epidermicamente tutto ciò che è riconducibile alla parola guerra e, conseguentemente, alla strategia. Mia opinione è che si debba riconsiderare questo aspetto per beneficiare della conoscenza e dell’applicazione della strategia in politica. Questa permetterebbe di avere quelle visioni di lungo periodo di cui ha tanto bisogno il nostro meraviglioso Paese.
RETTITUDINE E INTEGRITÀ MORALE
In questo articolo ci lasceremo ispirare dalla rettitudine[1] e dall’integrità morale[2] dei generali di un tempo. Discuteremo delle qualità essenziali che lo contraddistinguevano concentrandosi, in particolare, sulle sue virtù.
UNO: «ll generale deve essere un uomo integro e retto. Se non lo è, non sarebbe abbastanza severo. E non essendo severo mancherà della giusta autorità. Di conseguenza i soldati non saranno disposti a morire per lui. Motivo per cui la rettitudine è considerata la TESTA DELL’ESERCITO.» Sun Pin
Il leader deve calibrare al meglio la propria severità ed integrità morale per trasmettere tutta la propria autorevolezza. Si tratta di essere molto severi verso sé stessi sforzandosi di essere d’esempio per i propri soldati, sempre e comunque. L’integrità viene associata alla testa dell’esercito. Un esercito privo di un generale integro è da intendersi decapitato.
DUE: «Affinché l’esercito sia vittorioso occorre che il generale sia benevolo e solidale. Se non lo fosse il suo esercito non potrà raggiungere i suoi obiettivi. QUESTO È IL CUORE DELL’ESERCITO.» Sun Pin
La solidarietà impone al generale di essere vicino ai propri uomini ricercando un rapporto di parità e provando sentimenti di sincera fraternità. L’idea è quella di avere un generale padre di famiglia, vicino ai suoi figli e che sappia condurli al trionfo. Ecco il motivo perché la si associa al cuore dell’esercito.
TRE: «Il generale deve essere un esempio di virtuosità per tutti. Se non è forte, molto energico, non riuscirà a far leva sui punti di forza dell’esercito. QUESTE SONO LE MANI DELL’ESERCITO.» Sun Pin
Il generale deve essere forte e saldo, capace di portare a termine la missione ricevuta nel migliore dei modi. Questa saldezza viene associata alle mani dell’esercito proprio a voler sottolineare la laboriosità e la capacità di fare propria dei soldati, quando guidati da un generale virtuoso.
QUATTRO: «Il generale deve essere credibile e affidabile. Se i suoi soldati non si fidano di lui, i suoi ordini non saranno eseguiti. Questo provocherà divisioni all’interno dell’esercito e priverà di efficacia l’azione condotta. QUESTI SONO I PIEDI DELL’ESERCITO.» Sun Pin
L’affidabilità, va intesa come la capacità di ispirare fiducia nonché l’essere animato da sincerità. Il generale deve credere in se stesso per poter ispirare fiducia negli altri. Se questa venisse meno, sarebbe come avere un esercito senza piedi, incapace di muovere compatto e veloce.
CINQUE: «Il generale deve avere familiarità con la vittoria, deve essere in grado di immaginarla, di prevederla e, al tempo stesso, essere risoluto e determinato. QUESTA È LA CODA DELL’ESERCITO.» Sun Pin
Qui l’idea che un esercito meriti di avere un generale colto e non ignorante. Solo così riuscirà a prefigurare la vittoria grazie proprio a questa saggezza di fondo che gli appartiene.
Queste virtù morali ed etiche si addicono a tutti i leader, proprio perché gli consentono di avere un sostegno impareggiabile da parte dei propri collaboratori.
Avete mai conosciuto leader che possedevano / possiedono queste virtù? Secondo voi, qual è la più importante tra integrità morale e rettitudine?
[1] Ralph D. Sawyer (a cura di), L’arte della guerra. I metodi militari, Neri Pozza Editore, Vicenza, 1999, pagg. 272 – 273
[2] Leonardo Vittorio Arena (c cura di), L’arte della guerra e della strategia, RCS Libri S.p.A., Milano, 2008, pagg. 237 – 239.
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