Generare alternative e sfatare il mito della multifunzionalità.

Come costruire 4 triangoli equilateri con 6 fiammiferi?

 

 

GENERARE ALTERNATIVE

Come di consueto, nella prima parte presenteremo una sintesi delle risposte ai quesiti formulati nel precedente articolo intitolato: Soluzione ai ‘rompicapi con i fiammiferi’ e tecniche di pensiero laterale per generare alternative.

Come ricorderete, volta scorsa abbiamo presentato una delle possibili tecniche utile a generare il maggior numero di alternative possibili[1] quando ci troviamo dinanzi alla risoluzione di problemi che ammettono più soluzioni. Mentre la propensione naturale è quella di trovare la migliore alternativa possibile, nel pensiero laterale lo scopo della ricerca è quello di rendere meno rigidi i modelli tradizionali per stimolarne l’emergere di nuovi.

«L’intelletto che sfrutta al massimo le occasioni offerte dal caso può essere paragonato a un meccanico che sia tanto abile da riparare quasi tutti i guasti che possono capitare a un’auto.» Edward De Bono

La generazione intenzionale di alternative si prefigge di allentare la rigidità nei modi di pensare le cose e mostrare che esistono sempre numerose alternative. Ciò è possibile quando si acquisisce l’abitudine a ristrutturare i modelli e ci si sforza costantemente di trovare vie diverse rispetto a quelle conosciute.

1° PROBLEMA: indicate almeno 4 differenti modi per descrivere la figura sottostante.

  1. Un rettangolo posizionato orizzontalmente sovrapposto a un altro rettangolo disposto verticalmente
  2. La lettera T in stampatello
  3. La sezione di un martello
  4. La sezione di un chiodo
  5. Una trave in ferro a forma di T
  6. Un crocifisso con la parte superiore non visibile

 

2° PROBLEMA: indicate 4 differenti modi per descrivere il logo del blog “Alleniamoci alla leadership!”.

  1. Un uovo che, impattando su una superficie, si rompe
  2. Una goccia di liquido che fuoriesce da un recipiente d’acqua
  3. La parola LEO racchiusa tra uno stagno e un salice piangente
  4. Un cappello dal quale colano delle gocce di liquido verso un contenitore con liquido all’interno

 

Come consuetudine, vi invito a riflettere su queste risposte. Sono sicuro che l’intelligenza collettiva saprà suggerirci ulteriori soluzioni rispetto a quelle prospettate!

 

MULTIFUNZIONALITÀ

Riflettendo sui problemi utili per acuire la mente, vorrei condividere con voi lettori una riflessione sulla multifunzionalità (il cosiddetto multitasking), ovvero la nota capacità di svolgere più cose contemporaneamente.

Surendra Verna, nel suo saggio “100 cose che non sai sulla tua mente[2], approfondisce questo tema che spesso, a suo dire, non è studiato nella sua interezza.

Sovente ci illudiamo di poter fare più cose contemporaneamente, ma ciò non è assolutamente vero. Eppure, capita che vengano lodati e presi a modello determinati leader proprio perché li si ritiene capaci di seguire tante attività insieme.

«Il passare da un’attività all’altra ci fa dimenticare il compito che avevamo cominciato a svolgere per primo; in alcune occasioni, i casi di oblio possono raggiungere il 40 per cento.» Joseph T. Hallinan

I ricercatori della Michigan University, diretti da David E. Meyer, hanno dimostrato invece che la multifunzionalità può intaccare la produttività, perché riduce l’energia dedicata a ciascuna funzione. È come se questo modo di fare abbassasse tutte le luci del cervello, in quanto non c’è abbastanza elettricità per tutto. Gli studiosi hanno chiesto ai partecipanti di scrivere una relazione e di controllare le e-mail. Quelli che saltavano da un’attività all’altra sono stati una volta e mezza più lenti di quelli che si erano concentrati su un solo compito per volta.

«La multifunzionalità rallenta, aumentando il rischio di errori» afferma Meyer. «Le azioni di disturbo e le interruzioni sono negative dal punto di vista dell’abilità di trattare le informazioni.» In conclusione, il multitasking è nocivo perché accresce lo stress. Se sei fanatico di questa pratica, tieni a mente che fare più cose non significa necessariamente concludere di più.

Dello stesso avviso è anche Joseph T. Hallinan[3], che dedica all’argomento un intero capitolo del suo saggio intitolato: “Una cosa alla volta, per carità”.

Anche secondo lui, i vantaggi che si ottengono dalla multi-processualità sono spesso illusori: nel destreggiarsi tra i vari compiti, il cervello rallenta. Inoltre, il passare da un’attività all’altra fa scordare quello che si stava svolgendo prima; in alcune occasioni i casi di dimenticanza possono raggiungere il 40%.

«Neanche i computer sono in grado di svolgere più attività contemporaneamente: passano da un compito all’altro varie migliaia di volte al secondo, dandoci così l’illusione che tutto accada nello stesso istante!» Joseph T. Hallinan

Alcune ricerche sui posti di lavoro hanno inoltre evidenziato che sono necessari quindici minuti per recuperare uno stato di concentrazione profonda dopo una distrazione come, ad esempio, una telefonata, l’avviso di una mail, di un messaggio di testo, eccetera.

«È stato uno dei miei mantra, concentrazione su una cosa e semplicità.» Steve Jobs

Organizziamo dunque la nostra giornata tenendo bene a mente questi studi: a noi il compito di decidere se è opportuno lasciare i cellulari accesi, i programmi di gestione della posta sempre attivi oppure se è più proficuo dedicarci a queste attività in determinate finestre orarie per limitare al minimo le distrazioni e aumentare l’efficacia [4].

COSTRUIRE 4 TRIANGOLI EQUILATERI CON 6 FIAMMIFERI

Sfatato il mito del multitasking, voglio ora mostrare un rompicapo riproponendo il binomio matematica / fiammiferi che tanto è piaciuto ai lettori in un precedente articolo.

Anche il cinema si è occupato di matematica e fiammiferi. In particolare, c’è un film del regista ungherese Péter Bacsó intitolato “Rompere il cerchio” nel quale, il protagonista, chiede a un suo amico di utilizzare 6 fiammiferi per costruire 4 triangoli equilateri. Non dimentichiamo che tutti i lati dei triangoli devono necessariamente essere di lunghezza corrispondente a quella di un fiammifero.

«La concentrazione è il segreto della forza in politica, in guerra, nel commercio, in breve, in tutta la gestione degli affari umani.» Ralph Waldo Emerson

 

Ragioneremo insieme sulle soluzioni di questo rompicapo tra qualche settimana.

Avete qualche spiegazione da suggerire? Quante soluzioni ammette questo problema a parer vostro?

Un’unica raccomandazione: resistete alla tentazione di trovare la soluzione su internet.

 

 

 

[1] Edward De Bono, Creatività e pensiero laterale, BUR Rizzoli, Milano, 2014, pagg. 62 – 88

[2] Surendra Verma, 100 cose che non sai sulla tua mente, DeAGOSTINI Libri S.p.A, Novara, Ottobre 2013, pagg. 48 – 51.

[3] Joseph T. Hallinan, Il metodo antierrore. Perché guardiamo senza vedere, osserviamo senza ricordare e ci facciamo convincere da discorsi privi di fondamento, Newton Compton Editori, Roma, 2009, pagg. 107 – 124.

[4] Leo Ferrante, Leader si diventa. 11 metodi per guidare gli altri nel lavoro e nella vita, Kindle Direct Publishing, Roma, 2018, pagg. 139-141.